Tutto sulla RD8 1°serie. Approfondimento
Zamburlini-Ramazzotti RD8.
Si tratta della primissima serie RD8.
Le primissime pubblicità risalgono al 1926/27

Come vedete la foto di questa locandina mostra evidentemente un
mobile seconda serie (con punte smozzate) ma il pannello comandi
in bachelite ( versione non liscia) e i comandi 1° serie. Anche questo
documento testimonia che i materiali 1° e 2° serie furono
avvolte mischiati. Del resto il lasso di tempo in cui furono evolute
fu di un anno, un anno e mezzo.
La radio veniva venduta anche in kit “Scatola di Montaggio“
LaRD8 è un invenzione di
Mostolo Zamburlini o di
Giuseppe Ramazzotti?
Forse di entrambi.
Sul catalogo generale Zamburlini compare la RD8
1° serie con logo tondo sul fronte. Va però considerato che
Ramazzotti in quel momento non aveva rilevato il ramo
d’azienda della produzione ricevitori radio ma era da
tempo socio. Risulta di facile intuizione che proprio
la RD8 sia nata sotto la guida di entrambi i soci.
Le caratteristiche
E’ un ricevitore di tipo Ultradina.



Monta 8 valvole ma ha tre uscite con Jack Unic.



i 3 Jack permettono di prelevare il segnale
rispettivamente:
sulla 6° valvola per utilizzare le cuffie.
sulla 7° valvola per più cuffie o un altoparlante.
sulla 8° valvola per altoparlante potente o più
altoparlanti.
Ovviamente le valvole successive al prelevamento
del segnale rimangono spente. Questo permetteva
di risparmiare molto le costose batterie di
alimentazione.
Il materiale Baltic
La prima versione utilizza materiale svedese Baltic.
La Zamburlini già dal 1924 aveva iniziato a rivendere ufficialmente
materiale Baltic svedese così come rivendeva i gruppi di
frequenza intermedia della Ingelen e i Jack Unic francesi.








Nel 1926 la prima versione RD8 non prevedeva componenti marcati
Zamburlini e tanto meno RAM.
Il marchio R.A.M. Zamburlini

Era il 15 dicembre 1926. Questo significa che le RAM vanno sul
commercio a partire del 1927.

La maggior parte delle RD8 prima serie non presentano nessun logo RAM ma nella maggioranza dei casi hanno la Targhetta Zamburlini all’interno
del mobile.

In alcuni rari casi però la prima serie presenta sulla piastra dei comandi in ebanite entrambi i loghi.
Presumibile che nei primi mesi del 27 Ramazzotti abbia voluto
inserire il logo del Brand appena nato. Essendo però una radio
ragionevolmente nata sotto la stella Zamburlini compare anche la dicitura “Zamburlini RD8“

Essendo solo pochissime le RD8 prima serie a presentare il logo sul frontalino presumo che siano esemplari destinati alle filiali e/o alle
fiere/mostre.
Gli altri componenti
La bobina a nido d’ape è fissata sul fondo da una staffa.
Nella 2° serie sarà inseribile su zoccolo circolare 4 piedini
Baltic simile agli zoccoli delle valvole ma dal diametro maggiore.

Tutti gli zoccoli sono marcati Baltic Sweden

Anche i reostati anche se non sono marcati sono di produzione Baltic.
Le 4 scatole in bachelite delle frequenze intermedie sono
marcate Ingelen.

I trasformatori inter valvolari con involucro in rame sono
anch’essi Svedesi.


Il mobile
il mobile è molto grande, circa 83 cm di larghezza.
Sono tutti impiallacciati con mogano sottilissimo
e la produzione è talmente artigianale che da uno
all’altro le differenze sulle misure e sulle linee dei profili
è al limite dell’incredibile. Guardate la comparazione
nella foto sottostante. Vedete 2 coperchi RD8 prima serie.
Uno versione mogano con cornice chiara in faggio massello,
l’altra versione mogano con cornice scura in mogano massello.
A parte le due possibilità cromatiche salta agli occhi
la differente linea delle punte.

Aprendo il coperchio
Personalmente reputo l’RD8 non solo una delle
più belle radio d’epoca in assoluto ma l’apparecchio
a cassetta che più di ogni altro presenta sotto il coperchio
uno spettacolo ergonomico. Tutto è in vista sullo stesso
piano. Non ci sono componenti sovrapposti. La maggior
parte dei serraggi è con dadi cilindrici godronati.
Con l’ausilio delle sole mani si può smontare quasi
tutta la radio.



L’accensione
Riparare questa radio è quasi sempre una questione di contatti.
Una volta verificata la continuità dei 2 trasformatori
inter valvolari ed inserito valvole efficienti il resto è solo
ossido da eliminare.
Appena l’avrete accesa dimenticherete ogni sforzo.
Una volta un amico mi ha raccontato un aneddoto memorabile.
Acquistò una RD8 da un anziano signore, ultra ottantenne.
Nel consegnarla gli disse:
Mi ricordo quando avevo 6 anni, mio padre la accendeva e io
correvo a prendere una sedia per salire e guardare dentro.
Mi sembrava di vedere una base spaziale degli alieni.
Quando ho sentito questa frase mi è venuta la pelle d’oca. Alla fine degli
anni 20 questo spettacolo era senz’altro da fantascienza per un bambino.

Alcuni particolarità
Come già anticipato internamente nell’angolo anteriore
sinistro quasi tutte le prime serie presentano la targhetta
di costruzione mobile M. Zamburlini & C.
e poi un numero progressivo.

Sotto al coperchio avvolte (non sempre) presenta il logo Ram.

Le primissime numerazioni non avevano la targhetta identificativa
sotto piano con numero progressivo ma come potete vedere
avevano una serratura.
Ecco un esempio:


Dopo una manciata di esemplari la serratura venne sostituita dalla targhetta in ebanite con la dicitura:
Radio Apparecchio Milano
Ing. G. Ramazzotti
MILANO
Dopo una seconda manciata di apparecchi si presentò l’esigenza della numerazione progressiva. Da quel momento le targhette avranno
sempre questa grafica:


In quantità minore si reperiscono Ram originali con questo optional.

I componenti però sono sempre prima serie fino alla prossimità del N° progressivo 1000.


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Ecco le foto dell’esemplare 0062
Questa è la classica prima serie con non marcata all’esterno e con
all’interno la targhetta Zamburlini quindi realizzata prima del
dicembre 1926.