Questa Radio Roma ha una soria fantastica che contribuisce a rendere speciale
il rapporto di amicizia con Roberto Colla.
La storia di questa radio però ha dell’incredibile.
Negli anni 90 Roberto Colla l’ebbe in cambio di alcune riparazioni da un antiquario
di via Buranello, un certo Grassi, da cui Robi andava spesso accompagnato da
Coriolano, il primo collezionista di radio d’epoca mai esistito a Genova.
Lo Chassi era completo e in buone condizioni, ma il mobile era irrecuperabile.
Completamente cotto dai tarli e dall’umidità. Stranamente questo telaio presentava
un piombino mai toccato con scritto radio balilla. Presumibilmente a Torino l’ispettore
dell’ente radiorurale aveva adoperato per qualche tempo la pinza “Balilla” anche sui
primi roma. Il Colla aveva un mobile vuoto di un balilla. Era un periodo in cui
sperimentava alcune invenzioni” per divertimento personale (tipo la Balilla Pron)
per cui decise di modificare questo chassi radio roma per inserirlo nel mobile balilla,
il fatto di avere il piombino balilla era un incentivo.
Tolse la scala e l’altoparlante, fece 2 buchi sullo chassi per far cadere potenziometro e
perno di sintonia con i buchi del mobile balilla.
Inserì un altoparlante geloso dei soliti che montavano per esempio le balilla Unda
e molti roma. Venne fuori un roma-balilla spettacolare! Chassi autentico con piombino
balilla autentico, mobile balilla autentico… Fu fatto un tentativo di vendita tramite il
negozio di Della Bianca. Per fortuna mia la radio non venne venduta.
Deluso dal risultato l’amico Roberto portò a casa la radio e decise di ritornare al Roma.
Lo mise in un mobile Roma” che trovò fortuitamente, probabilmente un Phonola,
rimise la scala parlante che per fortuna era perfetta, lasciò l’altoparlante geloso perché
quello watt che aveva smontato lo tenne per eventuali necessità successive (poteva servire
per un balilla watt). Tolse il piombino balilla e lo mise via, dopo di che vendette la roma.
Io la presi da Barile moltissimi anni fa ad un buon prezzo in quanto pasticciata.
La presi perché avevo visto una scala diversa dal solito e volevo andare a fondo.
Facendo molte ricerche capii che quella scala e quello schassi erano del Roma Watt,
che mi mancava. Fino ad allora nessuno conosceva bene le caratteristiche distintive
del Roma Watt e anche di molti altri Roma. Dovetti lavorarci per anni e comprarne e
compararne almeno 100 per riuscire a capire con precisione le versioni e tirature di
tutti i radio Roma. La Watt per esempio produsse anche per cge la roma primo tipo.
Questo in mancanza di scala confondeva molto le idee. La scala manca sempre perché
di materiale difettoso…Decisi di riportare alla perfezione quello schassi.
Feci un lavoro pazzesco, con l’acciaio liquido e le tinte alluminio da modellismo riuscii
a cancellare i 2 fori aggiunti da Roberto per trasformarla in Balilla.
Poi per fortuna parlando con Colla spuntò fuori tutta la storia e mi confidò di avere trattenuto sia l’altoparlante che il piombino originale. Lo convinsi e rivendermi tutto e riposizionai al
suo posto il tutto. Avevo anche trovato la targhetta trasparente copri-cambia-tensione.
Poi misi cavo di alimentazione e spina Watt, pacco elettrolitico originale, fili antenna e terra
originali. A questo punto lo schassi era di nuovo perfetto ma passando attraverso
vicissitudini incredibili .
Pensate se non fossero documentate in questo articolo come sarebbe impossibile
immaginare o ricostruire tutto ciò.
Tenni per alcuni anni lo schassi in collezione senza il mobile.
Successivamente trovai dagli eredi dell’amico defunto Luciano Cantarella una radio
Roma Allocchio Bacchini. Guardandola meglio capii che la targhetta in carta sul
retro era fotocopiata. Ad un analisi ulteriore mi accorsi che era un
Watt che il Cantarella aveva confuso con Allocchio Bacchini.
Presi il mobile originale Watt, con vernice originale e targhetta
in carta interna integra e finalmente la radio Roma Watt era completata.
Per me una radio con con questa storia ha un valore mille volte superiore ad una mai toccata,
capisco che sia paradossale ma non bisogna sottovalutare mai i valori trasversali,
ovvero i precedenti proprietari e le loro interpretazioni, manomissioni, restauri ed altro che
avvolte come in questo caso rendono l’oggetto protagonista addirittura di un cambio di identità e di
incredibili eventi che solo per miracolo hanno permesso il ricongiungimento di tutte le parti originali.
Solo che per il gusto con cui ne parlo occasionalmente con L’amico Colla già sono ampiamente ripagato.
Attualmente la radio è di nuovo nella Collezione Colla, non saputo dire di no all’amico Roberto
che ha manifestato il desiderio di riaverla proprio per la storia singolare che la contraddistingue.
L’ho lasciata a condizione che un giorno se uscirà da casa sua sarà solo ed esclusivamente per ritornare da me.